orge
Silvia, una vita da troia parte terza
di bull44
21.04.2023 |
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"Tornai a casa felice perché mi era sembrato che il lavoro che avrei dovuto svolgere non avrebbe presentato grosse difficoltà..."
Dopo avermi raccontato con dovizia di particolari piccanti come era riuscita a trasformare la sua professoressa di Matematica da donna morigerata e bigotta in una vera ninfomane sempre desiderosa di sesso Silvia ha continuato la narrazione della sua vita.Caro Gladius, se dai 15 anni fino a 25 anni avevo fatto la bella vita continuando a coltivare le mie perversioni sessuali, adesso dovevo pensare anche a trovare un lavoro, non potevo restare sulle spalle dei miei genitori , così mi misi in cerca di qualcosa da fare. Lessi un annuncio di uno studio ben avvito che cercava una spigliata ragazza tuttofare e offriva la possibilità di un contratto a tempo indeterminato .Mi affrettai a contattare lo studio inviando un curriculum del tutto inventato, mi risposero la sera stessa dicendomi di presentarmi l'indomani verso le ore 17 all’indirizzo allegato.
Indossai un vestito normale sai la prima volta, contrariamente al mio solito; fui accolta dall'addetto alle assunzioni , uno distinto signore di mezz’età di aspetto gradevole, brizzolato e con un po’ di pancia ,mi venne incontro ci salutammo e mi fece sedere davanti a lui. Dopo le domande di rito , mi spiegò quali erano le mie mansioni , prendere appuntamenti e altre incombenze di estrema facilità, mi disse che sarei stata due settimane in prova e poi se fossi stata all’altezza mi avrebbero assunta a tempo indeterminato.
Evidentemente feci una buna impressione perché mi invitò a presentarmi il mattino dopo per iniziare e mi salutò augurandomi buon lavoro.
Tornai a casa felice perché mi era sembrato che il lavoro che avrei dovuto svolgere non avrebbe presentato grosse difficoltà.
Mi presentai sempre con abbigliamento non troppo sexy ma elegante, gonne nere aderenti e appena sopra le ginocchia una blusa leggera sbottonata un po’ davanti, scarpe con tacco 10 ,calze autoreggenti nere velatissime , insomma volevo dimostrare a lui a tutti i miei colleghi che non solo sapevo la mia professionalità alla scrivania ma anche in altre occasioni.
Ero l’unica donna in mezzo a sei uomini di età compresa tra i 48 e i 56 anni, facevano a gara ad offrirmi il caffè a turno , mi sentivo corteggiata con molto tatto , chissà se avessero immaginato che li avrei voluti tutti insieme a sbranarmi su un letto coi loro cazzi duri.
Stavano per scadere le due settimane di prova e un giorno il titolare dell studioi lavoro arrivò da me in ufficio “Cara Silvietta ho una bella notizia da comunicarti , da oggi sei assunta qui da noi a tempo indeterminato , complimenti per come ti impegni e lasciamelo dire anche per come sei, hai portato qui dentro una ventata di gioventù e di simpatia e ne avevamo bisogno”.
Io piena di contentezza gli saltai quasi addosso e lo abbracciai forte dandogli un bacetto sulla guancia, ma allo stesso tempo mi appoggiai tutta a lui facendogli sentire le mie tette dul suo petto e il mio bacino appiccicato al suo , rimasi così per almeno una decina di secondi mentre lo ringraziavo vivamente.
Poi uscimmo a prendere qualche cosa al bar, lui un caffè e io, mentre lo bevevo ho fatto si che un po’ di schiuma mi debordasse dalle labbra sul mento e con fare civettuolo mentre lo guardavo e con un dito passai sulla schiuma fino a riportarla alla bocca succhiando il dito come sinonimo di inizio pompino e lo guardai anche sulla sua patta.
Lui sicuramente capì il messaggio e infatti subito mi disse “Sai cosa ho pensato ? questa sera per festeggiare se ti va, andiamo in un ristorantino molto carino , ti vengo a prendere verso la nove “
Gli dissi di essere lusingata dal suo invito ed ero anche libera , e lui” passo alle 21 “ “ ed io sarò pronta per le 21” . Tornata a casa alle 20 mi feci una doccia e per essere preparata a tutto mi feci un clistere ,indossai un perizoma a filo, ma al contrario in modo che sfregasse sul clitoride ed entrasse nella figa per tenermi eccitata ad ogni movimento, una camicetta attillata molto leggera senza reggiseno sotto, una gonna ben sopra il ginocchio, autoreggenti neri velate delle scarpe tacco 12 , smalto e rossetto rosso.
Quando mi vide rimase senza fiato mi coprì di complimenti e lo ringraziai , facemmo una mezzora di macchina mentre non smetteva di guardarmi arrivammo al ristorantino situato in collina.
La cena fu a base di pesce il locale era carino e molto raffinato il titolare non faceva altro che riempirmi il bicchiere con un vinello bianco, che andava giù da solo : Dopo cena ci spostammo in un’altra sala con luci soffuse, sulla pista si notavano figure che ballavano al suono di una musica lenta e piacevole a sentirsi.
Mi invitò a ballare e al secondo ballo eravamo una cosa sola due corpi appiccicati , lui che non finiva di elogiare la mia giovinezza la mia bellezza e del modo di muovermi, io con le mie braccia incrociate al suo collo e guancia a guancia gli dicevo che era un bell'uomo e con il corpo gli facevo sentire tutta la mia voglia di scopare .
Lui mi faceva faceva sentire il suo cazzo duro sun una coscia io aggiustai il tiro spostandomi in modo da averlo tra la cosce quasi a strofinarle la mia fica, e muovevo il bacino come per fargli capire che lo volevo tutto dentro.
Presa com'ero feci io il primo passo abbassando un braccio , mentre lui aveva le mani sue indaffarate a stringermi il culo , posai la mano sulla sua patta e gli stinsi il cazzo da sopra i pantaloni.
Uscimmo nel giardino, ci nascondemmo in un posto appartato e fuori dagli sguardi, gli aprii la patta e glielo presi in bocca ,in poco tempo gli venne bello molto duro e lo leccai e succhiai a lungo, lui mi alzò la gonna, mi tolse il perizoma fradicio di umori e mi leccò la figa e il culo.
“Adesso scopami fammelo sentire tutto dentro e poi sborrami riempimi , tranquillo prendo la pillola” , mi scopò per una ventina di minuti prima da davanti poi a pecora mi inondò di sborra che io raccolsi con le dita e poi e me la misi in bocca, poi ripresi a ripulirgli il cazzo, lo leccavo dalle palle lo facevo con tutta la voglia che avevo dentro di me , riuscii poi dopo un po’ a farglielo drizzare di nuovo. “ E adesso mio care lo voglio nel culo mi devi sfondare col tuo cazzo , dai spaccamelo” Mi misi a pecora di nuovo e lui con una mossa repentina bloccandomi per i fianchi mi dette una forte spinta e me lo mise tutto nel culo , Mi disse di tutto, che ero una troia che dovevo essere la sua amante ,che dovevo farmi scopare anche in ufficio di sera quando chiudevano , che mi avrebbe aumentato lo stipendio .
“Di questo pensiamo dopo , adesso fammi tua puttana ,montami senza ritegno , mamma mia come ce l'hai grosso, non ti ferma re che sto venendo siii.
Mi il culo riempì di sborra , ci baciammo a lungo appiccicati coi nostri corpi, non finivo di dimostragli quanto lo avrei fatto gioire col mio fare da vera troia.
Ormai andavo al lavoro e sbrigavo il mio da fare ottimamente , ero stimata da tutti e soprattutto la sera dopo la chiusura i pompini le scopate le inculate, il sapore della sua sborra era diventata una routine se non era una sera era la prossima.
I contatti coi clienti erano aumentati, venivano in ufficio e col mio accattivante saper fare li convincevo ad acquistare sempre ciò di cui avevano bisogno, ed ebbi pure l'aumento.
Un giorno si presentò un uomo che non avevo mai visto, non era un cliente dello studio, si avvicinò e mii disse che veniva da me perché era interessato solo a vedermi ,” Mi creda non sono matto , è che lei ha un certo fascino che non mi lascia indifferente ,non riesco a togliermela di mente, se è tanto gentile da potermi togliere la soddisfazione di prendere qualche cosa al bar stasera quando esce o almeno potrei diversamente offrile di pranzare con me , ecco anche per scambiare due chiacchiere , mi piacerebbe molto se accettasse”
Guardandolo bene notai che poi non era così male , era più alto di me, un bel personale anche simpatico con qualche anno più di me ma molti, mi diede il suo biglietto da visita leggo Claudio G.........e il suo cell.
“Mi permetto di darglielo, se ci pensa e poi mi fa sapere la ringrazio “
Mi saluta con un sorriso ed io rispondo con uno dei miei, ero perplessa, pensavo che fosse un maniaco, poi mi dissi “ma vestito com'è è pure una persona distinta, domani lo chiamo o tuttalpiù se il suo cazzo mi piace mi faccio scopare .
Quella sera dopo la chiusura, il mio direttore nonché amante fisso aveva portato anche il suo vice direttore per un oretta e mezza mi hanno fatto fare pompini, scopate e inculate, anche una doppia penetrazione, godevo e urlavo incitandoli a sfondarmi in tutti i buchi.
“Dai troia ti abbiamo assunto per questo, lo abbiamo capito subito quando hai cominciato a vestirti con minigonne e camicette sbottonate che eri una cagna in calore e adesso assaggerai i cazzi di tutti quelli che lavorano qui. una troia come te deve avere questo trattamento.
Mi riempirono di sborra ogni buco facendomi dire che li avrei accontentati tutti perché volevo davvero diventare la loro troia. Finalmente avevo trovato tanti cazzi tutti per me e chi mi avrebbe fermato?
Già pensavo che durante il giorno sarei anche andata da un ufficio all'altro a spompinare chi fosse stato libero o mentre svolgeva le sue mansioni
Tornando poi a casa ripensavo a Claudio questo misterioso signore , mentre guidavo avevo ancora la fica bagnata , il culo che bruciava e in bocca ancora il sapore dei giochi di prima.
Stavo ragionando” Adesso ho un lavoro stabile ben retribuito, potevo fare la troia ogni momento della giornata coi miei colleghi e anche con più di uno insieme in una volta, cosa chiedevo di più ? “
La sera stessa dopo aver fatto la doccia, distesa sul divano solo con l’accappatoio doccia decido di prendere il biglietto da visita e fare la telefonata, dopo tre squilli “pronto chi è ? “ “ ciao sono Silvietta l'impiegata , mi avevi dato il tuo biglietto , senti se la tua proposta è ancora valida potremmo pranzare insieme domani , ho un pomeriggio libero , se si può fare dove mi porti ?”
Un attimo di silenzio poi sento un sospiro e” Certo mi fa molto piacere potremo pranzare da me , non sono un taccagno vedrai tu stessa che ti porto in ristorante molto rinomato,se ti fidi ti vengo a prendere io se mi dici dove devo venire. Io ci pensai un po’ e poi gli indicai una fermata di un autobus non distante da casa mia, mi confermò che sarebbe arrivato alle 13 “ Grazie per la fiducia di solito non si trovano brave ragazze come te , allora a domani. “Ok a domani”.
Al mattino appena in ufficio dico a tutti che nel pomeriggio non potevo venire per alcune visite prima dal dentista e poi dal ginecologo, tutto andò liscio e alle 12 uscii.
Alle 12 torno a casa mi do una rinfrescata uno sguardo allo specchio alle una ero pronta e vestita come in ufficio, sexy ma non volgare,, stavo alla fermata dell'autobus come d'accordo , e lo vedo arrivare con la sua macchina ,un 'Audi grigia metallizzata , lampeggia si ferma mi saluta e salgo.
“Ciao, andiamo?” Prima di rispondere alla mia domanda mi guarda con attenzione “Ma sei un vero schianto, ti porto in un posto carino dove possiamo pranzare bene e parlare per conoscerci meglio.
Quando arriviamo a destinazione rimango stupita, è il ristorante dove mi ha portato il titolare e rimango un attimo sconcertata.
“Carino questo ristorante, molto tranquillo” Ci sedemmo in un tavolo appartato e lui cominciò a raccontarmi di se.
“Io vivo in questa città un giorno ti ho incrociata al supermercato e sono rimasto folgorato, scusa l’espressione, , ma stavi uscendo e non ho avuto il tempo di fermarti, non so volevo per forza conoscerti ,poi qualche tempo dopo ti ho rivista entrare dove lavori, mi sono fatto coraggio e sono venuto a parlarti e adesso sono anche riuscito a portarti qui con me
Il mio lavoro mi impegna molto, ma non per questo non mi da tempo a dedicarmi ad una vita anche piena di allegria , solo che per allegria per me significa trovare una cara amica con cui stare insieme vederci qualche volta o anche più di qualche volta , così ho incontrato te e non so cosa mi sia successo ma non riesco più a toglierti dalla mia mente un motivo ci può anche essere no? Adesso dimmi di te, sono molto curioso”.”
Ero terrorizzata , non potevo dirgli che dall’età di 15 anni il mio scopo principale nella vita e trovare uomini con un grosso cazzo che me lo sbattessero in bocca, figa culo, mi facessero bere la loro sborra e mi facessero urlare di piacere? Non potevo certo essergli sincera, lo guardai negli occhi e cominciai a mentire
“Vivo da sola e ho 25 anni, ho iniziato ora a lavorare in quella ditta dove mi trovo molto bene sono anche ben retribuita, lì mi vogliono tutti bene e la vita mi va avanti così”. Non so nemmeno perché ad un certo punto mi stavo presentando come una donna che sapeva ascoltare uno sconosciuto con cui per una volta non si parlava di sesso, ci guardavamo come due innamorati, ma cosa mi stava succedendo?
Ad un certo punto lui mi prende una mano e mi dice ”senti se ti ho incontrato e adesso stiamo qui a conoscerci un motivo forse ci può essere , magari dopo questa volta non ci vedremo più , oppure invece noi due cominceremo a vederci spesso e non so nemmeno io dove potremo arrivare , so solo che se non ci provo non si saprò mai cosa poi potrà succedere”
Il suo ragionamento non faceva una piega e poi in fondo lui mi piaceva, una persona molto a modo , quel cercarmi in modo molto educato mi faceva stare bene, si lì con lui ci stavo proprio bene .
Finimmo di mangiare e poi lui mi disse se volevo vedere la sua casa che era un po’ in disordine anche se lui cercava di tenerla a posto, accettai equando entrai rimasi stupita, per essere la casa di un uomo solo era tutto molto ordinato e gli feci i miei complimenti.
Ci sedemmo su un ampio divano “Allora io chissà quante donne avrai portato su questo divano” e dicendo questo gli sorrisi.
Lui mi disse che qualche avventura non gli era mancata ma adesso avrebbe voluto una sola donna, e che le avrebbe donato tutte le sue attenzioni
“Ma tu nemmeno mi conosci e tu ti fideresti di una come me , sempre se hai pensato di provarci con me”
Provarci non costa niente , mi si avvicinò mi mise una mano dietro la testa e io mi avvicinai a baciarlo , mi sentivo attratto da quel suo modo di dire le cose, le sue mano su di me , le mie mani sulle sue gambe.
Ben presto finimmo per trovarci mezzi nudi a toccarci dappertutto , la mia mano sul suo cazzo, lui con le dita tra le mie cosce che salirono fino a sentirli infilarsi nella mia figa completamente fradicia.
Iniziammo a leccarci a vicenda poi tra pompini e scopate passammo un pomeriggio da favola venendo più volte.
Poi mentre eravamo abbracciati maliziosamente gli dissi” Adesso cosa penserai di me, magari che sono magari una donna facile e basta”
“Abbiamo l'età di farlo ed é piaciuto a tutti due e abbiamo fatto quello che il nostro corpo e mente ci ha dettato, ma non ti giudico , io voglio rivederti ma non una volta ma mille volte sempre se ti va chissà cosa davvero può nascere tra noi .
Lì per lì non dissi niente, stetti a ragionare tra me e me, lui mi piaceva ma come facevo ad essergli fedele, la mia vita era prendere cazzi su cazzi , non mi accontentavo solo del suo gli avrei dovuto mentire tutta la vita , però mi piaceva troppo e dopo altri incontri decisi di andare a vivere a casa sua.
I giorni passavano ed io nonostante sentissi di amarlo continuavo la mia vita da trioa in ufficio dove quasi tutti i giorni mi facevo riempire dai cazzi dei miei colleghi , non facevo più straordinari sessuali dopo la chiusura, ma spesso mentre tre impiegati lavoravano anche al posto nostro io con altri tre mi davo da fare con la bocca ,li facevo sborrare e ingoiavo sempre tutto, mi facevo penetrare in doppie favolose mentre in bocca mi facevo scopare dall’altro.
Tornavo sempre un po’ stanca ma con Claudio non mi risparmiavo certo di bocca e di fica e lo facevo contento, però il culo non glielo davo mai , dicevo che avevo problemi, se glielo avessi dato si sarebbe accorto subito che ce lo avevo bello aperto con tutti i cazzi che ci erano entrati di tutte le taglie.
Decidemmo di sposarci e la continuò a scorrere regolarmente poi una sera il capo mi disse che c'era una cena di azienda e che potevo portare anche mio marito.
A tavola, ero l’unica donna, mio marito seduto a fianco a me e il direttore dall'altra parte,, ogni tanto allungava la mano sotto la tovaglia e mi arrivava tra le cosce che io subito allargavo per farmi fare un ditalino, mi muovevo guardando mio marito ignaro di tutto e si scherzava del più e del meno
Ad un certo punto il capo mi fece cenno di andare in bagno ed io lo feci, dopo un po’ mi ritrovai a spompinare lui e altri due miei colleghi mentre Claudio conversava con gli altri.
Il capo addirittura mi volle inculare sborrandomi dentro e poco dopo gli altri mi riempirono la bocca sborra che ingoiai in fretta , e poi col culo pieno di sborra dovetti tornare al tavolo.
Sentivo il gusto di appiccicaticcio della sborra degli altri nella lingua e sul palato , mi piaceva fare tutto questo, mi piaceva sentirmi troia.
Dopo qualche tempo mentre il capo portava mio marito ad ammirare il giardino tornai in bagno per accontentare gli altri tre , e succhiai con molto gusto quei tre nodosi cazzi; mi tennero ferma in doppia e per non urlare mi tappavano la bocca con una mano.
Quando usci dissi a Claudio che forse mi aveva fatto male qualche cosa , invece sarei stata male se al bagno non ci fossi andata per niente.
Un giorno sentii un forte dolore e dovetti andare dal ginecologo, quello che mi aveva scopata e inculata alla prima visita da ragazza e mio marito mi accompagnò e qui si verificò la svolta della mia vita.
Il dottore mi fece spogliare nuda e salire sul lettino a cosce tutte aperte, il ginecologo si mise un guanto e mentre con l'altra mano mi strizzava una tetta mi introdusse due dita in figa mentre mio marito assisteva vicino a me.
Il ginecologo mentendo spiegò che mi doveva fare eccitare per vedere le reazioni dentro la vagina con lo speculom, faceva entrare le dita nella figa prima piano e poi sempre più forte fino a infilarci il terzo dito mentre io mi contorcevo dalla goduria .
Continuò così per almeno cinque minuti e poi infilò nella figa completamente fradicia di umori un allargatore per vederle in fondo .Me l'aveva tutta slabbrata e mi dava piacere , lui tranquillizzò mio marito dicendo che poi sarebbe tornato tutto normale;, mentre succedeva tutto questo notai con la coda dell'occhio che Claudio si era portato la mano sulla patta e si stringeva da sopra il suo cazzo , si stava eccitando a vedere la mano del dottore che mi penetrava. Allora tra me e me pensavo che ero stata fortunata a sposarlo, perchè se quello che immaginavo era vero , allora ne avrei fatto vedere delle belle al caro maritino.
Dopo la visita dove il dottore non smetteva di accarezzare di continuo le tette facendomi drizzare i capezzoli , mi diede delle compresse per regolare una piccola disfunzione , lo scrisse su un foglio, ma in fondo aveva scritto di non prendere che me le dava solo per salvare le apparenze.
Tornando a casa mi rivolsi a Claudio “ Dimmi la verità ti sei eccitato mentre il dottore mi stava stantuffando le tre dita tutte in figa ?Ho visto che ti toccavi il cazzo che ti si è pure ingrossato “
Lui un po’ rosso in viso “ A vedere certe scene un po’ mi ha fatto effetto” “
“Allora se tu mi vedessi scopare con un altro proveresti anche tu piacere visto che il dottore mi ha fatto anche venire di continuo”, glielo dissi senza mezzi termini.
“Dovrei trovarmici per dirtelo “ero contenta che avesse detto proprio così. “Allora la prossima settimana quando torno per la visita di controllo vieni di nuovo anche tu”
Quando tornammo dal ginecologo (io già lo avevo informato che davanti a mio marito mi doveva leccare e scopare per vedere la sua reazione) stesa tutta nuda sul lettino, tutta aperta con la fica tutta slabbrata in primo piano ,non aspettavo altro che si incominciassero le danze:
Il dottore si mise di fianco a me e cominciò a massaggiarmi le tette con una mano e con la mano stavolta piano pian mi mise quattro dita nella figa, girandole dentro entrando e uscendo in continuazione sempre più in profondità.
No riuscii a resistere a lungo, con una mano gli presi il cazzo da sopra il camice, gli abbassai i pantaloni della tuta che aveva sotto e glie lo presi in bocca spompinandolo con tutta la mia esperienza.
Mio marito si era tirato fuori il cazzo e si segava seduto su una sedia davanti a noi; dottore venne di marmo si mise davanti a me e iniziò a scoparmi.
Feci cenno a mio marito di avvicinarsi e glielo presi in bocca facendolo sborrare tutto in faccia mentre il dottore mi riempiva tutta la figa di sborra.
Il ginecologo disse a mio marito” Tu non sei un cornuto ma un uomo molto fortunato perché ti piace moltissimo tua moglie e ti piace anche vederla godere con altri maschi, quindi se le vuoi bene falla scopare da tanti e vedrai che vi toglierete tutti e due molte soddisfazioni .
Mio marito mentre mi pulivo dalla sborra e la leccavo con molto gusto si pulì anche lui e poi disse” Se a lei sta bene potrà fare tutto ciò che vuole
Voleva pagare la visita “Ma scherzi già sono stato pagato da tua moglie e in tutta sincerità ogni volta che è venuta per un controllo gliel'ho fatto sempre gratis” Io tra me e me pensai “ ci credo con tutte le volte che mi ha sfondato il culo.” (continua)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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